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Viaggio on the road. Preparate “l’anima”, poi “lo zaino”.

Viaggiare “on the road” è uno stile di vita.

Non importa in quale paese state andando, il viaggio porta con sé profumi e sensazioni meravigliose, che ricorderete anche dopo molti anni.

Thelma & Louise e Jack Kerouac saranno senz’altro nei vostri pensieri e il loro fascino, accompagnerà il vostro percorso sia che state percorrendo una deserta Highway nel lontano west americano, sia che vi apprestiate a scalare le cime del Denali.

Alzarsi la mattina, ancora all’alba e partire con l’emozione, con il brivido dell’incertezza che vi segue, è qualcosa che spinge lo spirito di chi ha nel DNA il cromosoma “Wanderlust”.

Un “road trip” immaginato prima con il cuore che con la mente, resterà dentro di voi per tutta la vita. Questo è sicuro.

Sta a voi decidere dove andare, liberarsi dalle catene che ci impone “il quotidiano” e immaginare luoghi dove stare davvero bene, far riposare l’anima e ritrovare voi stessi. Quindi, resta da capire in primis il budget disponibile, quando partire, il resto verrà in automatico e nel caso non venisse, sarà bello scoprirlo passo dopo passo, creando itinerari con Google Maps, tracciando linea su cartine stampate. Il sale del viaggio è anche questo. La preparazione, le fasi iniziali, quando l’adrenalina la senti scorrere nelle vene.

In tutti in miei viaggi, quando è stato possibile, ho optato per tratti di strade poco battute. Le autostrade sono senz’altro più veloci ma, c’è poco da vedere. Se il tempo e la tipologia di strada lo consentono, prendetene una meno battuta, fuori dal turismo di massa, vedrete molto di più, incontrerete gli abitanti del luogo, percorrerete sentieri che altrimenti non avreste mai notato.

Seguite le deviazioni!

È un imperativo che mi consiglio di dare.

Avete visto un’indicazione per una ghost town o per una strana attrazione turistica non segnalata sulle classiche guide turistiche? Seguitela! Sarà la vostra unica occasione. L’improvvisazione è la regola numero uno dei viaggi on the road.

Usate sempre il buon senso

Rispettate sempre le leggi e le tradizioni dei paesi dove andate e non vi improvvisate Indiana Jones, non serve a niente ed è molto rischioso! Date retta ai consigli, lasciate sempre detto a qualcuno dove siete e dove state andando, e non fate nulla di pericoloso.

La musica

Un altro elemento imprescindibile per un viaggio on the road è la musica. Poche cose si sposano bene come la musica e l’asfalto che scorre sotto le ruote.

Detto questo, ascoltare le stazioni radio locali è un’ottima idea, perché passeranno della musica, magari di qualche artista locale, che non sentirete più, una volta tornati a casa.

Il cibo

Siete in mezzo al nulla, fuori dal mondo? Provate dei piatti tipici locali, anche quando leggendo il menù non avete la minima idea di cosa siano! È fondamentale per assaporare (scusate il gioco di parole) il vero senso del viaggio e del luogo in cui siamo.

Quei piatti li ricorderete per sempre, il loro sapore strano o gustoso che sia, lo sentirete nel palato dopo molti anni e lo ricorderete con il sorriso.

Dopotutto, potrebbe essere la vostra unica occasione per assaggiarli. Non dimenticatelo. Lasciate perdere le grandi catene ….almeno di non avere altra scelta.

Gli alloggi

Stesso discorso, vale per la scelta dell’alloggio. La tentazione di dormire in un hotel 5 stelle nuovo di zecca è forte, ma volete mettere il fascino di un motel particolare lungo la strada, magari con una storia alle spalle? Un posto dove avere la certezza o quasi di non trovare un italiano (rido… ma, per me la felicità è anche questa, quando viaggio all’estero, perdonatemi… se potete).

A proposito, l’acqua durante qualsiasi viaggio non deve mai mancare… come il telefono carico.

I viaggi on the road spesso possono rafforzare o rompere un’amicizia. Scegliete con cura con chi condividere chilometri, sudore ed emozioni. Pensate ai loro gusti: sono interessati alla storia locale quanto voi, o si preoccupano soprattutto di trovare il bar più vicino? Cose da non sottovalutare!!!

Trovate compagni di viaggio con cui andate d’accordo, che sappiano fare qualcosa per cui voi siete negati (ad esempio: leggere le mappe o parlare la lingua locale), e che vi sopportino quando date il meglio… e il peggio di voi!

Spero che dopo questa lettura, vi mettiate a studiare il prossimo viaggio, vuol dire che sono riuscito nel mio intento.

Viaggiare apre la mente, arricchisce l’anima e aiuta a prendere coscienza delle bellezze che offre questo mondo!

Buona vita.

Michele Cecchinelli – Autore DreamingUSA

Michele Cecchinelli

Pontederese classe '80. Trasferito a Firenze per seguire gli studi artistici. A Milano ho trovato una moglie siciliana. Da qualche anno adottato a Cascina (PI) in una dimensione piacevolmente bucolica. Musicomane per tradizione familiare, ho i cromosomi del viaggiatore "zaino a spalla".

Questo articolo ha 4 commenti

    1. Thanks for your comment!
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