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Una storia come tante (di Luca D.N.)

Oggi l’America è una meta turistica ambita dagli appassionati “on the road”. Molti anni fa era il sogno di molti Italiani che speravano in una vita migliore. Voglio raccontare la storia di mio zio:

Erano gli inizi del ‘900 quando la mia bisnonna “Gegia” aveva una bottega di alimentari nel mio paese, Santa Maria del Giudice in provincia di Lucca.

Foto d'epoca della località Catro a Santa Maria del Giudice (LU)
Foto d’epoca della località Catro a Santa Maria del Giudice (LU)

Una volta morti i suoi genitori, la bottega fu lasciata al fratello. Gegia non si perse d’animo e aprì un’altra bottega a Catro, una località del paese.

"Gegia" nella sua bottega a Catro
“Gegia” nella sua bottega a Catro

Suo marito Guglielmo invece, non contento della scelta dei suoceri, decise di cercare fortuna in America. Partì per il Nevada dove già da qualche anno si era stabilito il cognato Joe.

In Nevada i due lavoravano in miniera ma la vita era massacrante, quindi Guglielmo decise di tornare in Italia e ritentare la fortuna a New York lavorando come facchino. Decise di portare con sé l’unico figlio maschio, mio zio Eletto.

Guglielmo ed Eletto
Guglielmo ed Eletto

Partirono nel 1926 con il piroscafo “Presidente Wilson” viaggiando per 20 giorni.

Il piroscafo "Presidente Wilson"
Il piroscafo “Presidente Wilson”

Arrivati ad Ellis Island, finita la quarantena, a mio zio fu cambiato il nome: “Eletto è troppo difficile e non traducibile, da oggi ti chiamerai John”.

“John Giusti” aveva 12 anni e viveva insieme a suo padre ed altri emigrati in un appartamento a Manhattan, occupandosi delle faccende domestiche e della cucina. Finì gli studi scolastici al Greenwich Village. L’esperienza in cucina gli servì per trovare lavoro in due ristoranti: uno durante il giorno ed uno durante la sera.

Scoppiò la guerra e mio zio continuò a fare il cuoco in Mississippi.

Finita la guerra, vedendo gli emigrati scrivere spesso in Italia per rimanere in contatto con i propri parenti decise di aprire un’attività di import-export di materiale cartaceo, biglietti d’auguri, cartoline, ecc. che chiamò “Giusti Belle Arti”.

Iniziò così la sua fortuna. Si sposò con un’altra emigrata anche lei di origini lucchesi.

Nel quartiere italiano di New York, Little Italy, a quel tempo molte famiglie parlavano soltanto l’italiano e alcune persone, come sua suocera, morivano senza aver imparato una parola di americano.

"John Giusti" con la moglie
“John Giusti” con la moglie

Oltre alla fortuna economica si costruì una bella famiglia con tre figli.

Al di là dell’oceano trovò quello che l’Italia non avrebbe potuto dargli a quell’epoca.

Questa non è una storia di viaggi e turismo americana ma la “storia di tanti”.

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