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Uno scorcio di Gallup, New Mexico

Un sogno chiamato Gallup

Una pacca sulle spalle: “Miche, ti rendi conto dove siamo?”

Stanotte ho fatto un sogno.

Il tramonto in New Mexico ha i colori che vanno dal giallo al viola. La Route 66 fa da sfondo a quest’immagine impressa nella mia mente. Io e Michele a fine giornata, stanchi, sudati, ma soddisfatti da quello che è stato finora il nostro viaggio.

Siamo più o meno a metà strada. Ci siamo già lasciati alle spalle la California e l’Arizona. Abbiamo visto paesaggi incredibili come nel Joshua Tree, il Petrified National Forest, città mitiche come Jerome, Sedona, Flagstaff, partendo da una metropoli del calibro di Los Angeles.

Il viaggio è ancora lungo. Gli zaini stracolmi alle spalle, la polvere che si appiccica sulla pelle e davanti a noi… la strada.

L'insegna di una lavanderia di Gallup, New Mexico
L’insegna di una lavanderia di Gallup, New Mexico

Come dicevo, è quasi il tramonto. Abbiamo trascorso già qualche giorno e arriva il momento di fermarsi in una lavanderia self service per “rinvigorire” un po’ il nostro guardaroba. Dentro, signore di mezza età con ceste piene di panni da lavare e altrettante con panni già lavati che aspettano a gambe semiaperte e con aria stufata che finisca l’ultima centrifuga. Fuori, un lunghissimo treno merci sta passando proprio parallelamente alla strada più famosa d’America, The Mother Road: la Route 66.

Lasciamo i nostri indumenti da lavare dentro un’enorme lavasciuga e ci accomodiamo su una panchina in legno stantio proprio appena fuori dalla “laundry”.

Un treno che attraversa il centro di Gallup
Un treno che attraversa il centro di Gallup

Poche macchine percorrono quel tratto di strada a quell’ora. La maggior parte della gente sta già cenando. Un’infinità di Motel stanno accendendo i classici neon per illuminare le notti del deserto tra New Mexico e Arizona. Gallup ne è piena. Immaginiamo Clark Gable o John Wayne passeggiare per le vie della città prima di rientrare nella loro stanza dell’El Rancho Hotel. Altri tempi.

Ma da un certo punto di vista, il tempo sembra comunque essersi fermato da queste parti, o almeno rallentato…

Ripercorriamo le emozioni che ci hanno portato fino a questo punto del nostro viaggio, pregustando quello che deve ancora arrivare: domani Albuquerque, poi Texas, Oklahoma, Arkansas, Mississippi, Alabama e Tennessee… Un viaggio infinito che vorremmo non finisse mai. Troppa roba per noi comuni mortali.

Il sole sta sparendo pian piano all’orizzonte, un’auto sta passando coi finestrini aperti e alla radio al suo interno sta suonando “Wagon wheel” degli Old Crow Medicine Show:

So rock me momma like a wagon wheel
Rock me momma any way you feel
Hey, momma rock me

Non mi sembra vero. Guardo Michele, gli do una pacca sulle spalle e gli dico: “Miche, ti rendi conto dove siamo?”.

Giacomo Mazzoni

Lucchese classe '78, "USA addicted", nella vita sono Consulente SEO e Web Marketing. Le giornate passate davanti al PC in una stanza chiusa e semibuia vanno in tremendo contrasto con la mia voglia di essere un "nomad worker".

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