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Arriviamo in Oklahoma!

Proseguiamo il nostro cammino tra le praterie sconfinate del Texas, pronti per approdare in un altro stato: l’Oklahoma.

Arriveremo dopo circa mezz’ora a Texola, “Ghost Town”. Possiamo definirla tranquillamente così, con poco meno di 30 abitanti. Questo piccolo gruppo di case per la maggioranza abbandonate, rappresenta perfettamente la Route 66 in Oklahoma, ma ci mostra anche il declino in cui questa mitica strada è sprofondata con la nuova rete di highway costruita a partire dagli anni Ottanta.

Lungo il percorso, faremo altri incontri simili a Texola, poiché ci troveremo in un angolo remoto dell’Oklahoma, poco contaminato dal turismo convenzionale. Elk City, Clinton, El Reno, e ancora Yukon, sempre sulla Route 66. Fino ad arrivare al nostro prossimo punto fermo segnato sulla cartina: Oklahoma City.

Finalmente in Oklahoma!

Qui si mescolano le pendici aspre delle montagne, foreste, campi di grano e distese erbose. Lo stato ospita la più numerosa popolazione di Nativi Americani.

Oklahoma City

Fin dalla programmazione di questo viaggio, ho pensato a questa città come una sosta per riposare. Saremo a tre quarti del viaggio, con il fiato corto dalle emozioni, con la testa piena di ricordi, di paesaggi, di incontri sul nostro lungo cammino.

Noi tre ad Oklahoma City

Una città che spazia dai grattacieli ultra moderni della downtown alla terra del suo Stockyard Market.

Conoscendo le nostre teste, fatte di curiosità, talvolta infantile, faremo sicuramente una “puntatina” allo Stockyard Market. È una zona di Oklahoma City interamente dedicata al vecchio west. Ci negozi sono dedicati esclusivamente ai cowboy e ai ranch. Si può trovare qualsiasi cosa per allestire un ranch, animali compresi, oppure per vestirsi come un vero cowboy (potete immaginare come impazziremo girovagando tra queste vetrine?). Qui sono tutti vestiti da cowboy, si vedono cavalli e carretti girare per strada… soprattutto quando si svolge lo storico Stockyard Exchange, la famosa asta di bestiame al mercato che si svolge ogni lunedì ed è aperta al pubblico.

Chiuderemo qui, la nostra sosta dedicata al relax con una delle migliori steakhouse della città. La più famosa è Cattlemen’s, dove hanno mangiato persino alcuni Presidenti americani, oltre a famose star del cinema, della musica e dello sport. Non ce la faremo sfuggire… anche solo per vedere i camerieri e i clienti vestiti da cowboy.

Buona vita.

Michele Cecchinelli

Pontederese classe '80. Trasferito a Firenze per seguire gli studi artistici. A Milano ho trovato una moglie siciliana. Da qualche anno adottato a Cascina (PI) in una dimensione piacevolmente bucolica. Musicomane per tradizione familiare, ho i cromosomi del viaggiatore "zaino a spalla".

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